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La Cina investe “green” in Italia

Last modified: January 29, 2021

I rapporti economici tra Italia e Cina si intensificheranno nel prossimo futuro? Sono molti gli eventi accaduti nell’ultimo decennio a dimostrare che ci siano maggiori possibilità di dare una risposta positiva che negativa. I continui investimenti in imprese italiane da parte di operatori cinesi, insieme al recente comunicato del presidente cinese Xi Jinping di impegnare il Paese a raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2060, sono tutti indicatori di un futuro prospero per “gli investimenti green della Cina in Italia”.

Gli investimenti cinesi in Italia erano in crescita fino all’arrivo del COVID-19

Fonte: iai.it

Fatta eccezione per il 2020 (per ovvie ragioni), gli investimenti della Cina in molti paesi, compresa l’Italia, continuavano a crescere a un tasso di crescita costante.

Secondo Copasir, gli IDE cinesi in Italia ammontavano a 573 milioni nel 2015 e nel 2018 a 4,9 miliardi.

Mentre nel 2019, 405 gruppi della Cina continentale e di Hong Kong hanno acquisito una partecipazione di 760 aziende italiane, con un fatturato di oltre 25,2 miliardi di euro, secondo Il Sole24 Ore.

Tale somma di denaro è stata principalmente investita in energia, reti e aziende ad alto potenziale strategico e innovativo.

L’Italia accoglie con favore gli investimenti verdi della Cina

L’elevata disponibilità di liquidità cinese aiuta le imprese italiane a sopravvivere in Italia, una nazione in cui le aziende lottano per crescere e diventare internazionali. In cambio, le aziende italiane forniscono alla Cina un know-how unico che è stato utile per guidare la svolta “green” cinese.

Ecco alcuni esempi di cooperazione tra aziende cinesi e italiane:

  • La crescita del mercato fotovoltaico italiano è profondamente legata alla Cina, che è il principale fornitore di wafer di silicio. Nel 2019, Jeution solar, società cinese di proprietà di China National Building Material Group, ha investito 2 miliardi di euro in Leukos, un consorzio di costruzioni, ingegneria e servizi italiano.
  • Nel 2018, lo State Grid International Development ha firmato un accordo con la società italiana di infrastrutture energetiche Snam, con l’obiettivo di generare elettricità nella Cina rurale utilizzando le tecnologie italiane di biogas e biometano.
  • La milanese Ladurner Ambiente Spa ha ricevuto due miliardi di euro dalla cinese Zoomlion. Il gruppo italiano è specializzato nella progettazione, costruzione e gestione del trattamento dei rifiuti solidi urbani, mentre Zoomlion Heavy Industry Science and Technology Co., Ltd. è la più grande impresa cinese di macchine edili e la sesta più grande al mondo. Grazie a questa partnership Ladurner ha potuto accelerare il proprio processo di internazionalizzazione.

Fonte: ladurnerambiente.it

Quali battaglie “green” ha intrapreso la Cina?

Per abbassare la quantità di CO2 e per dare una vita migliore alla sua popolazione, il governo cinese è stato particolarmente coinvolto in una campagna di riforestazione. La copertura forestale è passata dall’8% dei primi anni della Repubblica popolare cinese al 23% nel 2019. E, in soli 3 anni, 5 milioni di alberi sono stati piantati nella capitale cinese (dal 2012 al 2015).

Il rimboschimento non è l’unico strumento che la Cina sta utilizzando per ridurre l’inquinamento causato dalla sua enorme economia industriale. La Cina sta investendo nella conversione energetica e nell’innovazione tecnologica. Ma per ottenere risultati migliori ha bisogno dell’aiuto di know-how straniero, anche per questo sono così numerosi gli investimenti esteri cinesi.

Inoltre, per avere la liquidità e le conoscenze sufficienti per raggiungere la missione dichiarata dal presidente Xi Jinping, il governo ha capito che sarà necessaria una maggiore cooperazione tra tutti gli stati e, infine, ha deciso di aprire le sue alte barriere di mercato e incoraggiare gli investimenti stranieri in diverse industrie green cinesi.

Uno studio di architetti italiano sta contribuendo al rimboschimento della Cina

Fonte: Statista

Considerando la rapida crescita dell’urbanizzazione, la Cina è alla ricerca di una soluzione innovativa che possa aiutare il paese a trasformare le gigantesche aree urbanizzate in città futuristiche green.

Quando lo Studio Boeri Architects ha completato le prime foreste verticali a Milano, dove ha sede lo studio, gli occhi del mondo erano puntati su questa incredibile invenzione. Molte città del pianeta hanno i loro palazzi green realizzati dallo Studio Boeri oggigiorno, ma la Cina ha chiesto il maggior numero di progetti allo studio.

La “forestazione urbana” cinese firmata da Boeri Studio è iniziata a Nanchino e proseguirà in altre grandi città come Shijiazhuang, Shanghai e Chongqing.

Non vediamo l’ora di vedere la prima “città foresta” al mondo: Liuzhou Forest City.

Se vuoi saperne di più sul mercato dell’ecosostenibilità in Cina, non esitare a contattarci.

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